Rieccomi, come si vede che siamo quasi vicini alle vacanze, bhè la media di articoli sta salendo sempre piu, chissà che non riesca a mantenere questo ritmo! Stasera voglio invitarvi a soffermarvi su quello che è stato e sempre sarà un icona di quello che eravamo. Sto parlando di un oggetto sottovalutato, quello che ci se ne ricorda solo in momenti particolari quando si è tra amici o parenti, quando ci si vuole fare qualche risata o quando siamo presi da tragici momenti di nostalgia. Quei pochi grammi di materia che in se racchiudono tutta la memoria di una persona con i relativi ricordi; l'oggetto misterioso è la cara e vecchia fotografia di carta. Non quella che viene fatta oggi con le macchinette digitali che ti simulano anche il suono dell'otturatore che si apre, nemmeno quella scattata negli eventi importanti per ricordarsi chi c'era e come era vestito, che regalo riceveva e quanti anni faceva...no io parlo di un istante rubato all'eternità, un ritaglio di tempo che viene immortalato e bloccato con tutti i suoi dettagli su piccolo pezzo di carta. Qual è la prima preoccupazione che affligge i preparativi di un matrimonio?Che cosa strappa per prima un innamorato\a con il cuore infranto? Una foto. Fantasticamente parlando le vecchie macchine fotografiche, quelle che il babbo custodiva e monopolizzava gelosamente nelle custodie, si possono paragonare a tutti gli effetti ad un "visualizzatore di anime" bhè difficile da accettare ma se supponiamo che ogni oggetto è costituito da luce propria, sbalorditi subito capiamo che le pellicole vanno ad imprimere in se stesse questa luce e se ancora meravigliosamente supponiamo che la luce di un corpo animato sia l'anima allora miracolosamente ecco che capiamo che cosa rappresenta una foto. Il filo logico da seguire è un po complicato e non tutti lo riescono a comprendere ma in fondo il fascino della foto rimarrà nei secoli; si narra di una macchina del tempo inventata da un monaco che si basava sulla "cronovisione" o meglio sulla scia di luce lasciata da un corpo nel tempo, affascinante eh, ovvero una fotografia! Bene dopo questo prologo ritorno al mio esperimento notturno ovvero quante volte abbiamo visto e rivisto le nostre di fotografie?Chi tante e chi poche in ogni caso sappiamo quello che ci suscitano perchè in quel momento eravamo li presenti o che comunque era una situazione già vissuta, ma se vi chiedessi di osservare una fotografia di un estraneo? in rete se ne trovano tante e personalmente mi sono soffermato su foto di viaggiatori, gente che nei loro viaggi hanno voluto immortalare istanti, gente sconosciuta e posti a me del tutto ignoti. La prima sensazione che ti fanno provare è totale smarrimento, dove si trova chi sono i soggetti cosa fanno li e perchè?Chi sono quei due che hanno immortalato il loro amore su una fotografia? Come sono buffi! Sono ancora li? I loro cuori battono ancora all'unisono? Le promesse che si sono fatti sono state mantenute? A prima vista uno si pone questa domanda ma osservando piu a fondo scopri dettagli interessanti, inizi a leggere meglio la foto, capisci che non ha un significato letterario ma uno ancora piu profondo, tutto si trasforma in un linguaggio trasversale. Ed ecco spuntare fuori le prime risposte alle domande, ecco che saltano fuori dettagli importanti, ecco che la fotografia immortala l'anima. Si vede l'espressione del padre che guardando il figlio spegnere le candeline, si meraviglia di quello che ha creato e si preoccupa di quello che succederà, si vedono attimi che sono li e che poi il tempo non si sa che strada farà imboccare, si scorge chi ha scattato la foto in modo da poter restare in quell'istante insieme ad essa perchè sa che quello scatto sarà unico, irripetibile ed immortale.
martedì 29 luglio 2008
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2 commenti:
Solo grazie alle fotografie salvate nella mente si ritorna a rivevere con tanta allegria ogni momento che è stato immortalato, come se si ripetesse per una seconda volta. Non si può vivere senza ricordi, sono ciò che ci danno la forza di andare avanti per il viaggio della vita.
Bhè la fotografia non è pur sempre l'espressione reale della realtà, ci sono tanti e tanti esempi di fotgrafie che sin dallo scatto hanno rispecchiato il falso,
sguardi pose e circostanze che forse hanno rappresentato per tempo il volto diverso delle persone. La fotografia rappresenta la consapevolezza del tempo che passa, l'aiuto pratico alla mente di ricordare il bene ed il male, strumento di gioia e di dolore, apparentemente sembra innoquo ma invece è un oggetto potente, forse anche per questo che si custodiva gelosamente dai nostri padri. Non ho mai preferito la foto come mia espressione, ma ritengo che sia giusto dare un segno ai nostri successori di noi e di come eravamo. Sul lato pratico invece penso che la nuova foto digitale stia creando problemi alla sua reale natura, coninvolgendoci ad una irrefrenabile corsa alla copia ed al possedere "rubare" l'esclusività di chi l'ha scattata vedendo in quell'attimo, quel qualcosa di speciale, rendendolo così standardizzato, pubblico e banale a tante altre foto che rappresentano la stessa cosa..!
Io penso non sia indispensabile avere il ricordo, ma ricordare e trasmettere il ricordo così come realmente lo abbiamo vissuto se poi con una foto e meglio ancora..!!
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